Le dosi per la seconda iniezione del vaccino ci saranno: “I conti sono stati fatti. Garantire il richiamo è la nostra priorità assoluta. Ci sono quasi un milione e trecentomila persone che hanno avuto la prima dose e non possiamo sgarrare. Rispetteremo i tempi che la scienza ci detta. Alla peggio, potrà accadere che qualcuno non sarà richiamato dopo tre settimane esatte, magari ci sarà qualche giorno di ritardo, ma i trial ci dicono che non è qualche giorno di differenza rispetto alle tre settimane che cambia le cose. Di certo non faremo come la Gran Bretagna che ritarda di tre mesi il richiamo”.
Così la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa su ‘La Stampa’ che aggiunge: “Dobbiamo ringraziare innanzitutto le Regioni, che hanno deciso generosamente di scambiarsi le forniture”. E su Pfizer dice è “giusto che sia chiamata a risponderne. Pfizer ha deciso unilateralmente di non rispettare il contratto, e ha deciso lei quante dosi consegnare e a chi. Non è serio. In un campo cosi’ delicato come la vaccinazione, poi. Per questo abbiamo investito l’Avvocatura dello Stato. E giustamente si sta muovendo anche l’Europa, per chiedere con una voce sola il rispetto del contratto, che, ricordo, è stato firmato a Bruxelles”.
Poi, “dovremo correre come pazzi per recuperare il tempo perduto. Penso che dovranno aumentare i luoghi di vaccinazione, ma anche gli orari di somministrazione. Non dico vaccinare 24 ore su 24, ma almeno 16 o meglio 18 ore al giorno. Ne parleremo con le Regioni, ma io credo che sia un obiettivo possibile. L’obiettivo è avere una larga parte della popolazione vaccinata al più presto”. “La macchina della sanità non si ferma, ma indubbiamente dovrà scalare le marce – osserva – ma è una frenata temporanea. Prestissimo avremo una valanga di dosi. Non c’e’ solo Pfizer”. (ANSA).