Regioni, chi torna in gialla e chi spera

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Anche questo fine settimana c’è attesa per i dati e la relativa relazione dell’istituto superiore di sanità che ci faranno conoscere lo stato di salute delle nostre regioni. Chi e come cambieranno i colori di fascia. Una certezza, positiva, c’è: gran parte di Italia torna in zona gialla. I parametri che decidono sono sempre gli stessi, dall’Rt alla pressione sulle strutture sanitaria, ricoveri e terapie intensive, fino al numero dei contagi ogni 100mila abitanti.

Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli, Abruzzo e anche Lombardia, sperano di passare dalla fascia arancione a quella gialla, se i dati di oggi si confermeranno buoni come quelli di venerdì scorso. Unica incognita è la diversa lettura che ne fa il ministro Speranza, che ritiene si possa cambiare colore solo dopo14 giorni dalla prima certificazione con uno stato inferiore a quello che ha portato l’ordinanza restrittiva, quindi, non prima del prossimo 7 febbraio. Tutte queste regioni, infatti, hanno dati da zona gialla a partire dal 22 gennaio.

Per Emilia, Calabria e Veneto l’arancione è scattato l’8. Le prime due Regioni, però, il 15 avevano ancora numeri che la tenevano in quello scenario, quindi per loro il conto delle settimane in zona gialla inizia sempre il 22. Il Veneto invece potrebbe essere messo nella zona con meno restrizioni.

Nulla può cambiare per Puglia, Umbria e Sardegna perché sono entrate in arancione il 15, ma la settimana scorsa avevano ancora dati compatibili con quella zona.

Tra Provincia di Bolzano e Calabria, che sono in zona rossa, solo la seconda passerebbe in arancione.

Infine ci sono le realtà già gialle (Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Provincia di Trento) che dovrebbero restare dove si trovano.

 

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