giovedì, 25 Aprile 2024

Nel corso del Consiglio dei Ministri di questa mattina, sarà messo a punto il prossimo Dpcm che conterrà le nuove misure anti Covid. Prima fra tutte la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, probabilmente esteso fino alla fine di marzo. Ma ci saranno anche nuove regole e nuovi ristori. E poi la campagna vaccinale. Regioni e governo hanno ieri discusso delle nuove misure che dovrebbero entrare in vigore dal 25 febbraio e le linee, come spesso è accaduto in questi mesi,  divergono tra linea dura e approccio morbido.

“Non è il momento di allentare le misure, non è il momento di superare il sistema delle fasce di rischio”. Roberto Speranza lo ha detto chiaramente, facendo capire che non solo il Consiglio dei ministri di oggi prorogherà di un mese il divieto di spostamento tra Regioni e quello di fare visita in casa altrui in più di due persone (bambini esclusi). Ma che anche nella discussione che già oggi si aprirà sul dpcm in scadenza il 5 marzo, il ministro della Salute continuerà ad attestarsi sulla linea rigorista.

A preoccupare sono le varianti che stanno aumentando la loro diffusione tanto da poter arrivare a sostituire il virus nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda i vaccini, a marzo è previsto l’arrivo di 8 milioni di dosi dopo i 4 milioni di febbraio e i 2 di gennaio.

Intanto è stato sottoscritto l’accordo tra ministero della Salute e medici di famiglia: si stima che 35 mila medici di base possano vaccinare almeno 5 milioni di persone. Solo con il vaccino AstraZeneca, però, che non necessita di conservazione a meno 80 gradi. E se si ufficializzerà l’orientamento di distanziare di 3 mesi la prima dalla seconda iniezione, saranno 22 milioni gli italiani che potrebbero beneficiarne entro luglio.

«Entro fine marzo – ha spiegato Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità– l’Italia dovrebbe ricevere in tutto 13 milioni di dosi».

Significano 8 milioni di dosi in un solo mese. Ancora più massicce dovrebbero essere le forniture del secondo trimestre. Tra aprile e giugno, all’Italia spetterebbero 43 milioni di nuove dosi. Se infine gli enti di controllo Ema e Aifa daranno l’autorizzazione, potrebbero aggiungersi altre 7 milioni di dosi del vaccino Johnson&Johnson.

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