Tutti i leader europei sono a lavoro per varare le norme che regoleranno questo Natale particolare, segnato dalla pandemia da Covid-19. In Italia, dal premier, Giuseppe Conte, al ministro della Sanità, Roberto Speranza, sono già arrivate tutte le raccomandazioni per una festa in famiglia, nel senso più ristretto del termine. L’obiettivo rimane non abbassare la guardia e, soprattutto, non ripetere gli errori di Ferragosto, quando ha preso via la seconda ondata. Quindi Natale sì, ma evitando una nuova esplosione di contagi.
Italia: Ancora non c’è nulla di certo, bisognerà aspettare il Dpcm del 3 dicembre, ma tra le varie norme sembra probabile l’apertura dei negozi fino alle 22, per permettere ingressi scaglionati e un conseguente slittamento dell’orario del coprifuoco di un’ora. Per la sera del 24 dicembre, se la curva dei contagi non sarà in risalita, Speranza ha ipotizzato un’eccezione per permettere la messa di mezzanotte. Ancora incerte le regole per il ricongiungimento tra parenti non residenti o domiciliati nella stessa abitazione, eccezion fatta per figli, genitori, coniugi o partner conviventi. Bar e ristoranti rimarranno quasi certamente chiusi dopo le 18.
Germania: C’è accordo tra i leader dei 16 stati federali che incontreranno oggi Angela Merkel per fare la sintesi. Le proposte sul tavolo partono da un cenone con non più di 10 persone a tavola (esclusi i bambini al di sotto dei 14 anni), a Natale come a Capodanno, il divieto di assembramenti in strada e fuochi di artificio in aeree pubbliche. Cancellati i tradizionali mercatini di Natale, mentre le chiese saranno aperte, ma garantendo un rigido distanziamento sociale. Le misure sarebbero in vigore dal 23 dicembre al 1° gennaio.
Francia: Ieri il presidente Macron ha annunciato che ci sarà la revoca del lockdown dal 15 dicembre “se saremo riusciti a raggiungere 5mila contagi al giorno”. Vista così ci si potrà muovere anche tra regioni e passare in Natale con la famiglia, precisato, però, che bisognerà evitare il più possibile i viaggi non necessari. Inoltre, non ci sarà alcuna apertura di cinema, teatri, musei, così come rimarranno chiusi parchi di divertimento, bar, ristoranti e discoteche. Riapertura prevista invece per i negozi (probabilmente non oltre le 21 di sera) già dal 28 novembre. E sulla questione impianti sciistici è intervenuto anche il presidente francese: “Mi sembra impossibile riaprirle”. Sul punto una decisione definitiva verrà presa nei prossimi giorni, probabilmente anche in vista di un accordo più ampio in Europa.
Regno Unito: Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord tutte d’accordo: riunioni fino a tre famiglie per un massimo di cinque giorni dal 23 al 27 dicembre, con possibilità di spostamenti all’interno del Paese. Tutto rimandato al “giudizio personale”. Il ministro Boris Johnson lascia al buon senso di ognuno l’opportunità di visitare i parenti, magari più anziani o fragili. Tutti i rappresentanti dei quattro paesi hanno esortato a “riflettere attentamente” sui loro programmi natalizi e a considerare di incontrarsi all’aperto o di riunirsi virtualmente. Chiunque viaggi da o verso l’Irlanda del Nord potrà farlo dal 22 al 28 dicembre. Una volta creata una “bolla natalizia” familiare, questa non potrà più essere modificata. Tutti gli appartenenti alla bolla potranno restare nella stessa casa, ma non potranno recarsi in strutture ricettive, teatri o negozi.
Austria: Forte opposizione per la chiusura degli impianti sciistici, proposta dall’Italia, a meno che l’Europa non risarcisca le perdite. Dall’altra parte, però, il governo del cancelliere Sebastian Kurz ha avvertito che le attuali misure – come chiusura delle attività commerciali, didattica a distanza e restrizione dei movimenti – potrebbero essere estese oltre il 7 dicembre, data di scadenza dell’ultimo decreto. Il governo austriaco ha inoltre annunciato test di massa il 19 e 20 dicembre per la ricerca dei positivi asintomatici, considerati grande veicolo di contagio del coronavirus.