venerdì, 29 Marzo 2024

A margine dei dati appena pubblicati sui contagi di oggi, si parla di vaccino. “Io sarò in Parlamento il 2 dicembre per presentare il piano strategico dei vaccini che stiamo costruendo”, il cui “acquisto sarà centralizzato e gestito dallo Stato”. A dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, mentre la Commissione europea ha approvato il sesto contratto per un vaccino anti-Covid, con l’azienda farmaceutica Moderna.

Quindi piano strategico pronto per la prossima settimana, anche se alcuni punti sono già noti.

Chi sarà vaccinato per primo

Priorità da riconoscere a categorie più a rischio, quali sicuramente gli operatori sanitari di strutture pubbliche e private. Quindi gli ultraottantenni. E solo dopo si procederà con le fasce via via più giovani, dagli over 75 in poi, e i cittadini giovani con malattie importanti. L’idea per garantire la priorità stabilita ad operatori sanitari e anziani è quella di utilizzare subito il vaccino di Pfizer con 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di persone.

La distribuzione

300 i punti di distribuzione individuati. Con l’aiuto delle regioni, Arcuri avrebbe già definito l’elenco: partendo da ospedali e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani. A consegnare il vaccino nei 300 punti individuati sarà direttamente la Pfizer, «per garantirne la sua integrità». Ogni presidio ospedaliero individuato e riconosciuto dal Piano come punto di distribuzione dovrà essere in grado di vaccinare «almeno 2 mila persone in 15 giorni». Alla fase delle fasce di priorità farà seguito la restante parte della popolazione, per la distribuzione allargata verranno previsti anche drive-in e altre strutture apposite. «Per avere l’immunità di gregge si dovranno vaccinare almeno il 60-70% degli italiani», ha ricordato Gianni Rezza, direttore Prevenzione del ministero della Salute. In pratica oltre 40 milioni di persone.

Verifica sull’efficacia del vaccino

Tra le indicazioni previste dal Piano, anche la verifica sull’efficacia della formula somministrata. Sarà avviata una campagna di test a campione che, a distanza di settimane dalla somministrazione, ne verificherà l’efficacia. In pratica verranno effettuati test sierologici mirati all’individuazione di anticorpi nel sangue: in caso di esito negativo si dovrà procedere a una seconda vaccinazione, con un prodotto diverso. Nel tempo arriveranno diversi vaccini, in questo modo se ne potrà testare minore o maggiore efficacia, a seconda della categoria vaccinata.

L’acquisto

Diversamente da quanto accade per gli altri vaccini, in  questo caso l’acquisto sarà «centrale e gestito dallo Stato». A speigarlo è stato lo stesso ministro Roberto speranza, spiegando  che sono stati firmati già diversi contratti e altri saranno sottoscritti a breve. «L’Italia – ha annunciato – avrà il 13,65% dei vaccini già opzionati in sede europea».

Il “passaporto vaccinale”

Un altro aspetto fondamentale del Piano è la registrazione dei vaccini. Come per i tamponi, va tenuta traccia di tutte le persone che avranno avuto la somministrazione del vaccino. La creazione di un database servirà anche all’Agenzia del farmaco, per il monitoraggio delle eventuali reazioni avverse. In più, permetterà il rilascio di patentini utili per gli spostamenti, in Italia e all’estero.

Ma il registro servirà anche a rilasciare dei patentini di avvenuta vaccinazione, che potrebbero essere richiesti per gli spostamenti, in Italia e da uno Stato all’altro.

 

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